L’espressione AMICI PER LA PELLE significa: persone legate dal fatto di aver superato insieme il rito di passaggio, tipico di molte civiltà antiche. Leggendo l’articolo troverai il motivo per il quale l’espressione popolare “amici per la pelle” significa proprio questo e non “amici fino alla morte” come tanti pensano.
Altro che “Amici ad vitam” C’è molto di più dietro a questa espressione così potente. Te lo dimostro. “Pelle”, anzitutto, viene dall’antica radice indoeuropea PAR e significa coprire. La pelle è ciò che copre il corpo, fungendo da limite tra ciò che sta fuori e quello che, invece è dentro. La pelle è una difesa; la pelle è il mezzo per conoscere; la pelle è la tela delle nostre emozioni.
Amico, invece significa persona di cui si ha cura.
Con questi presupposti possiamo quindi andare a ragionare insieme sull’espressione “amici per la pelle”.
Siccome si dice “salvare la pelle”, molti pensano che “pelle” sia sinonimo di vita… Quindi si fermano alla spiegazione latina che ho rammentato sopra, cioè “amici ad vitam”. Ma come dicevo, c’è di più.
Me l’ha fatto venire in mente Platone che continuo a studiare dai tempi del liceo… E continua sempre a regalarmi meraviglia ogni volta!🤩
Il filosofo greco, diceva che ci sono 4 tipi di potenza interiore creativa, di cui l’unico comune a tutti è il furore dell’iniziazione. Si riferiva al passaggio dall’adolescenza all’età adulta. In tutte le civiltà antiche esso era un vero e proprio rito, che si svolgeva davanti agli occhi di tutta la comunità. Nell’Africa lo si faceva in caverne molto calde, così come in America Latina: i giovani entrati dentro questo sudario nascevano a nuova vita uscendo dall’apertura da cui erano entrati più piccoli, proprio come avveniva in natura, col parto. Ebbene, in questo rito acquistavano il loro nuovo nome che rappresentava la loro #mission nella comunità.
Quindi cosa significa amici per la pelle?
Gli Egizi, dai quali i Romani hanno preso tantissime tradizioni, tra le quali l’anno di 365 giorni, avevano una loro potente versione di questo venire nel mondo per la seconda volta.
Facevano entrare gli adolescenti sotto una pelle che si chiamava Meskat.
Essa rappresentava l’utero materno che li generava nuovamente per essere adatti alla loro funzione definitiva sociale. Non era una passeggiata stare lì dentro, secondo le fonti.
Coloro che uscivano da quello stato, NUOVI, erano gli amici per la pelle… Una sorta di leva, una prova dura che li accomunava e univa per sempre quella della pelle meskat.
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Dario Ramerini
Professionista della persuasione etica